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RITORNO ALLE ORIGINI
  • committente:
    Associazione Giovani Architetti del Trentino
  • anno: 2011
  • luogo: Trento (TRENTO) - Italia
  • tipologia: Allestimenti

Concorso STANDardSTAND 4x4x3 by AGAtn

 

Due setti ed un tavolo sopra ad una pedana di legno, sono i soli elementi che generano il progetto. 
E’ una composizione formale di semplicità estrema, dove il materiale da costruzione diviene unico protagonista e linguaggio espressivo a servizio dello spazio. Due segni ortogonali (quinte) posti in modo eccentrico, definiscono i differenti ambiti funzionali, un davanti ed un dietro, un’area “pubblica” ed una più riservata,  lo spazio del passaggio e quello della permanenza.  
Le pareti così disposte duplicano cioè la natura dello spazio, chiuso e impenetrabile (anche visivamente) su due lati (così da favorire lo scorrimento) ed aperto, trasparente su quelli opposti (così da favorire la permanenza ed il dialogo).  Una parte protegge, l’altra accoglie. 
Il legno, raffigurato nella sua naturale irregolarità da una sovrapposizione continua di tavole di diversa sezione (stesso spessore ma profondità differente) connota interamente lo spazio. L’utilizzo di due essenze (o il trattamento termico finalizzato allo scurimento) consente di delineare e diversificare  i piani. Legno chiaro non trattato per le pareti verticali (luminoso, naturale, vero), scuro per i piani orizzontali (quasi a richiamare, nella variante cromatica, il colore della terra da cui il materiale trae origine).  
 
Dal punto di vista funzionale, una parete (quella esternamente continua con il logo), è l’elemento di identificazione e richiamo (in grado di suscitare la curiosità del visitatore); l’altra, rientrata rispetto al perimetro definito dalla pedana, è destinata a parete espositiva (per dare visibilità alle iniziative ed ai progetti di AGATN). Internamente, lo spazio si configura come una stanza smaterializzata, ove avvengono le relazioni. In questa “stanza” è presente un tavolo che, oltre ad essere un elemento di appoggio indispensabile, identifica un riferimento fisico del punto informazioni. Per chi desiderasse soffermarsi o valutare più attentamente il materiale messo a disposizione, una piccola seduta agevola la consultazione. Alcune tavole, di profondità maggiore delle altre, costituiscono mensole su cui potranno essere disposte pubblicazioni, materiale informativo, ecc..
 
Dal punto di vista costruttivo, una pedana di base (spessore 40 mm) funge da appoggio e “zavorra antiribaltamento” cui sono fissati meccanicamente 11 pilastrini in legno a sezione quadrata 60x60 mm. Tali pilastri, nella parte superiore, sono provvisti di asole che serviranno, in fase finale di montaggio, per bloccare il posizionamento delle tavole assicurando stabilità alla struttura.  Le tavole che generano le pareti, di dimensioni diversificate (in lunghezza e larghezza ma di identico spessore) sono forate in modo passante, da fori a sezione quadrata (64x64 mm)ad interasse costante (608 mm), tali da consentire di infilarle nei pilastrini lignei (di sostegno e guida). Le due pareti si compenetrano nello spigolo, ove le assi, incastrandosi in modo alternato, conferiscono maggior stabilità e rigidità alla struttura (le pareti hanno funzione di controvento l’una per l’altra). 
Le tavole sono di dimensione e peso tali che una persona con una scala, assistita da una a terra, possa agevolmente infilarle nei pilastrini fissati alla pedana. Anche il tavolo, la seduta e le mensole rientrano in questo sistema costruttivo (sono anch’essi infilati nei pilastri-guida), e sono semplicemente elementi più profondi degli altri.
Le tavole saranno numerate in modo progressivo e diversificato per ciascuna parete, così da semplificare quanto più possibile, le operazioni di montaggio. Una volta infilate tutte le assi, al fine di annullare l’oscillazione e lo scorrimento, saranno battuti dei cunei in legno all’interno delle asole presenti nella parte superiore dei pilastrini, in modo tale da generare una compressione ed una maggior coesione fra gli strati. Questa soluzione costruttiva ha il vantaggio di fornire delle guide per l’ordinazione ed il posizionamento delle tavole evitando, al tempo stesso, la necessità di un fissaggio meccanico (chiodi, viti, o altro) delle une sulle altre, con notevole risparmio di tempo e di difficoltà in fase di montaggio, smontaggio e riuso del modulo.
 
Lo stand è quindi un piccolo oggetto, in cui struttura, materia, funzioni ed arredi fanno parte dello stesso sistema, mossi dalla medesima logica generatrice, costituiti dallo stesso elemento e visibili nella loro vera natura, privi di ogni orpello decorativo o mascheramento formale che neghi o tradisca la sua essenza.
 
Lo stand è al contempo un modulo, che può essere replicato ed accorpato nei più svariati modi, in composizioni a 2, 4, 8, 16, n, elementi, garantendo grandissima flessibilità e scalabilità. Differenti composizioni rispondono a 
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